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Suono HI FI: come valutare la potenza di un impianto


Per riprodurre il suono al giorno d’oggi esistono molti modi. L’esplosione dei tanti device tecnologici di ultima generazione ha fatto passare un po’ di moda i tradizionali sistemi e impianti audio. L’hi fi, che è in grado di assicurare un’ottima qualità del suono, stanno perdendo terreno a vantaggio della comodità di trasporto delle casse bluetooth. Questa, tuttavia, non è una cattiva notizia per gli amanti del suono hi fi. I prezzi degli impianti infatti sono scesi drasticamente rispetto al passato, e le occasioni per gli appassionati non mancano di certo.

Sul piano delle prestazioni non c’è paragone tra i sistemi hi fi tradizionali e le nuove tecnologie: i watt sono molti di più, e di conseguenza anche la potenza e le precisione del suono. Anche a volumi sostenuti si riescono a distinguere in maniera nitida tutti i suoni in un impianto hi fi. A fare da contraltare a questo trend c’è naturalmente l’aspetto legato alla trasportabilità, che in una società così dinamica come quella di oggi è difficile da sacrificare. Ma si tratta di priorità ed esigenze, per cui la scelta finale resterà legata inevitabilmente a questi due fattori.

Caratteristiche tecniche di un impianto hi fi

Per giungere alla migliore scelta possibile di un impianto hi fi, bisogna fare una serie di valutazioni. Gli aspetti da prendere in considerazione sono molteplici e, soprattutto chi è esperto di suoni e impianti, sa bene su quali parametri muoversi. Qui proviamo a fare alcune considerazioni sulle principali caratteristiche tecniche.

Per prima cosa prendiamo in esame l’aspetto legato alla potenza. Si tratta di una caratteristica che, soprattutto i neofiti, amano ergere a principale componente in assoluto. In realtà qui si potrebbe citare lo slogan di una vecchia pubblicità, che recitava “la potenza è nulla senza il controllo”, per sconfessare parzialemente questa diffusa credenza. La potenza è certamente importante, in particolar modo per misurare quanto una cassa può “pompare”, e cioè supportare volumi alti senza perdere in qualità del suono. Per misurarla ci sono i Watt, e in genere vengono utilizzati due diverse unità di miusra derivanti da essi. I Watt tradzionali indicano la potenza che può raggiungere il suono, mentre i Watt Rms indicano la potenza che gli speaker possono raggiungere senza causare distorsioni nel suono stesso.

La scelta dei Watt in definitiva dipende dalla grandezza dell’ambiente a disposizione e da quanto il suono può essere spinto a volumi alti.

Un altro aspetto fondamentale, al giorno d’oggi, è quello della connettività. Sarebbe impensabile non concepire un impianto audio hi fi senza il collegamento ad altri dispositivi (smartphone, tablet ecc.).

Per collegare dei dischi ad esempio c’è bisogno del lettore CD, mentre uno smartphone necessita di Nfc. Wifi e bluetooth e ancora una chiavetta ha bisogno di un ingresso USB.

Suono Hi Fi

L’impatto della tecnologia per una qualità del suono ottimale

Nel corso del tempo poi la tecnologia ha giocato un ruolo sempre più importante per gli impianti hi fi, come d’altronde era inevitabile che fosse. Una delle tecnologie che ha impattato maggiormente sugli impianti audio hi fi è stato il surround, che ha rivoluzionato in un certo senso la qualità audio. Tra le funzionalità aggiuntive vanno citati anche gli equalizzatori, utilissimi per equilibrare al meglio i suoni.

Tutto questo porta può essere considerato prodromico a quello che interessa più da vicino gli appassionati di musica: la qualità del suono. Su questo aspetto ci sarebbe da fare un articolo a parte per quanti parametri intervengono. Qui ci limitiamo a dire che le frequenze basse (esaltate principalmente dai subwoofeer), quelle medie e quelle alte devono raggiungere il migliore equilibrio possibile per una corretta riproduzione del suono.  


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